Storia e caratteristiche

L’Associazione Fiumani Italiani nel Mondo – AFIM/Libero Comune di Fiume in esilio si costituì nel 1966 con il nome Libero Comune di Fiume in Esilio e stabilì la sua sede a Padova. Quell’anno si svolse un raduno memorabile a Venezia con la partecipazione di migliaia di persone provenienti da tutta Italia e dal mondo, laddove i Fiumani avevano stabilito la propria residenza dopo l’Esodo dalla loro città sul Quarnero.

I primi dirigenti (Ruggero Gherbaz, Carlo Cattalini, Carlo Cosulich, Ferruccio Derencin, Arturo De Maineri, Giuseppe Bilà, Lucio Susmel ed altri) diedero subito inizio, in quello stesso anno, alla pubblicazione del giornale “La Voce di Fiume”, come collante di un rapporto a distanza ma comunque molto forte. Il Libero comune di Fiume in Esilio divenne così, anche attraverso le pagine del notiziario, per gli oltre 38.000 esuli Fiumani sparsi in Italia e nel mondo, il principale punto di riferimento.

L’Associazione Fiumani Italiani nel Mondo/Libero Comune di Fiume in esilio divenne, per gli oltre 38.000 esuli fiumani sparsi in Italia e nel mondo, l’entità principale di riferimento e man mano si dimostrò anche tra le più attive e meglio organizzate associazioni dell’esodo. Alla sua guida si successero esuli fiumani che seppero sempre porre in evidenza alla pubblica opinione la particolarità della storia di Fiume (per secoli Corpus Separatum autonomo in seno all’Impero austroungarico) e della cultura fiumana, di carattere sicuramente italiano ma aperta agli influssi mitteleuropei. Il primo sindaco dell’ Associazione Fiumani Italiani nel Mondo /Libero Comune di Fiume in esilio fu Ruggero Gherbaz, al quale successero Oscarre Fabietti, Claudio Schwarzenberg, Guido Brazzoduro. Attualmente la carica è ricoperta da Franco Papetti, coadiuvato nell’ambito delle attività esecutive dal Segretario generale Adriano Scabardi. Vicepresidente è Andor Brakus.

Diverse le pubblicazioni editoriali a cura dell’AFIM/Libero Comune dedicate alla storia fiumana, al ricordo dei caduti fiumani in tutte le guerre, al folclore cittadino e al dialetto. Un’iniziativa molto importante, che pone l’AFIM/Libero Comune di Fiume in esilio tra le associazioni anticipatrici del dialogo con le terre di origine, è stata quella di appoggiare l’opera di dialogo e di riavvicinamento iniziata sin dal 1989 insieme alla Società di Studi Fiumani a Fiume con le istituzioni della minoranza italiana e della maggioranza croata. Nel 1991 si crearono le condizioni affinché durante le festività in onore di San Vito (santo patrono di Fiume con i SS. Modesto e Crescenzia) si celebrasse il 15 giugno una messa solenne in italiano nella Cattedrale e in quell’occasione Oscarre Fabietti, allora Sindaco del Libero Comune di Fiume, poté rivolgersi ai fiumani esuli presenti e ai fiumani rimasti sotto la Jugoslavia con un discorso di riconciliazione che riscosse plausi e commozione. Nel 2013 l’AFIM, assieme alla Comunità degli Italiani promosse l’organizzazione congiunta del Primo Incontro Mondiale “Sempre Fiumani” con la partecipazione di diverse centinaia di Fiumani provenienti da ogni dove. L’attuale collaborazione con la Comunità degli Italiani di Fiume è molto intensa e si estrinseca in un’articolato diapason di attività. 

Attività

Attualmente l’associazione fiumana promuove iniziative culturali in Italia, partecipando con i propri esponenti a conferenze e pubblicando libri. A Fiume vengono promosse iniziative di ordine sociale e culturale con la locale Comunità italiana e viene stabilito un premio per gli studenti delle scuole italiane nell’ambito del concorso letterario “San Vito” promosso insieme alla Società di Studi Fiumani; inoltre con la collaborazione dell’ente cimiteriale di Cosala si sta portando avanti il restauro di alcune tombe di insigni cittadini italiani di Fiume. Numerose le iniziative culturali ed editoriali promosse in collaborazione con la Comunità degli italiani di Fiume, tra cui, per citare le piu recenti, la pubblicazione  (in cofanetto, con versione anche in traduzione croata) dell’opera di Enrico Morovich “Un italiano di Fiume” e “In cattivita babilonese “di Paolo Santarcangeli, presentate, nell’ambito di convegni pubblici, nella sala del consiglio cittadino di Fiume. Fra le iniziative, volte a far conoscere i più noti autori fiumani a un pubblico quanto più ampio in Italia così come in Croazia, la riedizione con traduzione croata de “La Frontiera” di Franco Vergliani. Da segnalare l’importanza della tavola rotonda “Mai piu confini” promossa a Fiume, in occasione dell’entrata della Croazia nello spazio Schengen, in collaborazione con le istituzioni della comunità italiana, enti scientifici e autorità locali.

L’Associazione Fiumani Italiani nel Mondo/Libero Comune di Fiume in esilio membro della Federesuli, svolge un ruolo di parte attiva nelle riunioni interministeriali che vengono organizzate per dibattere le questioni relative agli esuli giuliano-dalmati e non ancora risolte riguardanti: i beni abbandonati, i codici fiscali, le pensioni INPS e la tutela culturale Il Libero Comune di Fiume in esilio dal 2018 ha acquisito la denominazione Associazione Fiumani Italiani nel Mondo/Libero Comune di Fiume in esilio. E’ stato un passo avanti verso un discorso dialettico europeo.

Presidente: Franco Papetti