Livia Chiurco: “Allora lei mi ha mandato i fiori”
Esuli e rimasti
Mi sono sposata nel ’58… solo in municipio, niente chiesa. Il mio matrimonio è stato fatto in casa, perché non c’erano ancora ristoranti dove andare, non c’era neanche una fioreria a Pola. Noi abbiamo fatto a casa, in due-tre stanze eravamo in una quarantina. Mia santola era a Trieste e siccome ci siamo sposati il 20 dicembre, non c’era un fiore in tutta Pola, allora lei mi ha mandato i fiori: fatti in bouquet, con i garofani bianchi di Sanremo, con il vischio tutto attorno e in mezzo fiori grandi, bianchi. Che dopo li abbiamo anche piantati per farli durare, così io avevo anche i fiori a dicembre, che adesso sono 50 anni. Non c’era un fiore a Pola in dicembre, le giuro.