Irene Lonzar: “Mio papà lavorava al porto di Capodistria”
Economie nell’anteguerra
Mio papà lavorava al porto. Era sempre con i vapori. Sai che noi avevamo i vaporetti… oppure le barche, c’erano due grandi barche, il «Levante» e il «Ponente», addette soprattutto a tutto ciò che riguardava frutta e verdura, tutta roba che poi alla sera veniva caricata a bordo o del «Levante» o del «Ponente» e portata a Trieste. C’era un grande scambio e vaporetti ne avevamo parecchi, partivano alla mattina alle sei, sei e mezza il primo, perché la gente lavorava anche nel cantiere di Trieste, poi c’erano quelli che andavano, non so…c’erano le donne di fuori che portavano il latte o le uova a Trieste […]. Queste [donne istriane] avevano dei sacchi, portavano la biancheria da lavare [in Istria] e poi la riportavano pulita [a Trieste].