Gabriele D'Annunzio

Gabriele D’Annunzio

“Quando la veneranda salma di Antonio Grossich sia escita dalla casa della sua fede e del suo patimento, voi trasportatela per la via a me nota fino alla siepe d’iniquo ferro che separa la mia Fiume dal mio Porto Nazario Sauro, Là dinanzi deponete la bara; e lasciatela tutta la notte, senza ceri, senza fiaccole, sotto le stelle. Certo, al mattino, la ritroverete scoperchiata; e lui, Antonio Grossich, vedrete in piedi, tutto alzato, e con chiuso il pugno com’ei soleva quando dalla sua bontà riscoppiava l’ira”.

(Il ricordo di Antonio Grossich da parte di Gabriele D’Annunzio)