La sua musica è stata particolarmente apprezzata, conosciuta e diffusa nell’ex Jugoslavia, in particolare in Croazia e Slovenia, grazie alla collaborazione con il cantante e amico Arsen Dedić, che interpretò fedelmente le sue canzoni più famose. Noti i concerti tenuti da Endrigo in Istria (a Capodistria, a Pola al teatro cittadino nel 1991, in collaborazione con la comunità italiana) e, insieme a Dedić, in altre città (Zagabria, Spalato, Lubiana).

La sua canzone 1947 parla del distacco doloroso dalla sua terra, quando quattordicenne Sergio Endrigo dovette abbandonare con la famiglia la natìa Pola.

Oltre vent’anni dopo egli scrisse questa struggente elegia dedicata alla sua città perduta.

I versi della canzone sono emblematici e struggenti: il simbolo della memoria, della sofferenza e della nostalgia degli istriani piegati dalla triste vicenda dell’esodo. Li riproponiamo qui sotto per rimarcare il loro alto valore morale e poetico.