Quest’esposizione virtuale, multimediale ed interattiva si propone di presentare, a un pubblico quanto più vasto, in particolare ai giovani e ai tanti che sinora non hanno potuto approfondire le conoscenze sull’ articolata realtà dell’Adriatico orientale, la storia dell’esodo della componente italiana dall’Istria, da Fiume e dalla Dalmazia a conclusione del secondo conflitto mondiale, la tragedia delle foibe e le complesse vicende del confine orientale.

Gran parte della popolazione italiana di queste terre nell’immediato dopoguerra – più di un quarto di milione di persone, appartenenti a tutte le categorie sociali – furono costrette ad abbandonare per sempre le loro case, le città, la terra in cui erano nati e che avevano visto nascere i loro avi, eredi ed espressione di una presenza e di una cultura bimillenarie.

Il fenomeno dell’esodo continuò in varie ondate, anche negli anni successivi, assumendo proporzioni e dimensioni tali da snaturare e sconvolgere completamente l’identità culturale e gli equilibri etnici e sociali dell’intera regione. Sotto il profilo storico l’esodo si tradusse, come rilevato dallo storico Raoul Pupo «nel ritiro della presenza nazionale italiana da una regione che l’aveva vista attiva, come elemento originario e costitutivo, senza soluzione di continuità dall’epoca della romanizzazione in poi».

L’esodo degli italiani dall’Istria, Fiume e dalla Dalmazia nel dopoguerra segnò, rispetto a tutti gli altri mutamenti demografici che interessarono nel passato quest’area, una frattura insanabile, una “catastrofe” sociale, culturale e nazionale: a scomparire fu infatti, quasi interamente, una componente nazionale, nell’insieme delle sue diverse articolazioni sociali, trasformando quella che era una presenza significativa e costitutiva, fattore fondamentale dell’identità e della fisionomia del territorio, in un’esigua minoranza.

Quest’esposizione vuole offrire l’opportunità di far conoscere, di diffondere e approfondire, attraverso gli strumenti porti dalla tecnologia digitale e dal web, sfruttando i vantaggi della multimedialità e dall’interattività, un tema estremamente complesso che purtroppo nel passato è stato spesso colpevolmente ignorato o misconosciuto, e che oggi esige di essere riproposto, appreso e studiato con grande serietà e rigore scientifico, allo scopo di fare sì che diventi finalmente,  nella sua dimensione storica, umana e civile, un patrimonio realmente condiviso dell’intera Nazione italiana e delle popolazioni di maggioranza in Slovenia e Croazia; un oggetto di conoscenza e di studio, fulcro di civile confronto e di dibattito, momento di riflessione sociale, storico, umano e intellettuale ovunque, nel mondo, per tanti, i “più” e non per pochi.

Con la visita “virtuale “ nel nostro mondo espositivo, visitando e attraversando le nostre “stanze virtuali”, le nostre librerie e bacheche digitali, orientandosi nella nostra rete interattiva e multimediale fatta di documenti, schede, immagini, filmati, animazioni, cartine, speriamo di poter fare un po’ di luce sulla storia, così complessa e tormentata, di queste terre e dei suoi abitanti, di offrire un approccio nuovo, più accattivante e moderno, alla conoscenza e alla diffusione di temi –  l’esodo, le foibe, il difficile percorso della componente italiana dell’Adriatico orientale – che per lungo tempo sono stati consegnati al giogo della “damnatio memoriae”, del silenzio o dell’abbandono, e che invece meritano di essere valorizzate, di trovare voce ed ascolto, di suscitare interesse, rispetto e curiosità.