Prima l’inaugurazione a San Giovanni di Pinguente, poi la cerimonia centrale a Buie
A San Giovanni vi fu la prima inaugurazione. I rappresentanti del Governo furono accolti da un frastuono di motori. Qui, da un modesto altare posto dinanzi alla cupola (l’edificio per la cattura dell’acqua), il parroco di Pinguente benedisse la polla e intanto si assistette al primo zampillo con conseguente assaggio. Il ministro Acerbo, infatti, riempì un bicchiere ‘d’acqua limpidissima’, lo bevve e ne passò degli altri a Serpieri e alle restanti autorità presenti, mentre dalla folla che assisteva alla scena si era levato un coro che approvò ad alta voce si trattasse di ‘acqua eccellente’.
Le autorità ministeriali, accompagnati da un vasto seguito, visitarono alcune delle località attraversate dall’acquedotto. A Rusgnachi le delegazioni sostarono brevemente per inaugurare la fontana, il ministro volle che il più piccolo “Balilla” desse la spinta al primo zampillo, mentre un assistente del Consorzio, il piranese Francesco Ruzzier, si rivolse ad Acerbo con un saluto a nome degli operai. Alle 12.15 il corteo toccò Santo Stefano, con la sua centrale di sollevamento, quindi Levade, Portole, Santa Lucia, Villamorosa, Tribano, che rappresentavano alcune delle tappe lungo i 55 chilometri della condotta dell’acqua. Buie ospitò invece la manifestazione centrale, che ebbe inizio verso le ore 15. Il corso era interamente imbandierato. Qui giunse anche il vescovo di Trieste e Capodistria, mons. Luigi Fogar, che recitò la preghiera e benedisse la pietra della nuova fontana che ricalcava lo stile veneziano. Il senatore Mori ringraziò, a nome del Consorzio che presiedeva, gli alti rappresentanti del Governo, che con la loro presenza avevano dato particolare solennità all’avvenimento, e propose un bilancio delle opere realizzate.