Vergerio ai fratelli d’Italia
Tanto che in tre parti o fratelli regenerati nel sangue del nostro dolce Christo ho pensato di darvi a leggere questi scritti mei. Una sarà di quel tempo, nel quale io non haveva anchora bene aperti gli occhi, l’altra del secondo quando la mano del Signore mi toccò, e mi diede la croce delle persecutioni, e un poco più mi svegliò, la terza di questo tempo sarà, nel quale io sono in un poco di riposo, e sento che le cose vanno migliorando, e che sempre un poco più alto lo spirito mi solleva di terra, e mi porta a conversare col mio celeste padre. Et comincio dalle medie, vi mando prima quelle che io feci sul tempo della persecutione, e poco avanti la partita mia, e poi a mano barete le altre. Fratelli, leggetele volentieri, e se bene vi parrano anchora poco calde e forse non ben nette, pure ricordandovi, che sono di uno il quale poco tempo è soleva essere in tutto cieco e nemico come un Saulo di questa bella verità ringratiate il Signore de questi primi doni, e queste come primitie, le quali egli col suo spirito mi fe fare, e sperate di haverne a vedere qualche fiata di quelle che baranno maggior monditie et fuoco. Et voi state saldi nella verità, e non la dissimulate, non la impiastrate, Non temiate quegli che possono uccidere il corpo, ma quello temiate che può il corpo uccidere, e l’anima mandare nelle eterne fiamme. Et state securi che tosto, tosto il Signore consolarà, e piu ampla porta aquesto suo santo Evangelio aprirà. Et che piu forte che egli habbia fatto anchora con la illustratione de suoi raggi scuoprirà le tenebre, e le hipocrisie de Farisei, onde essi (Ve lo annuntio da parte di Dio, e cosi sarà) rimaranno svergognati, e confusi con le loro idolatrie, e culti falsi, e noi lieti, e honorati col nostro Evangelio, e col nostro Christo, pregate per me.
Di Basilea, a primo di Gennaro.
M. D. L.
[Dodici Trattatelli di M. Pietro Paulo Vergerio, Vescovo di Capodistria, fatti poco avanti il suo partire d’Italia, (Basilea 1550), s.i pp.]