L’Associazione delle Comunità Istriane con sede a Trieste rappresenta le genti provenienti da una ventina di località istriane. Fa risalire la propria storia, con dichiarato orgoglio, a quella del CLN, ovvero il Comitato di Liberazione Nazionale che venne costituito nel 1945 in Istria, “similmente a quanto avveniva nelle altre parti d’Italia, ma con la specificità di raccogliere e rappresentare le attese e le richieste politiche, nazionali e spirituali delle genti istriane calate in un destino incerto”. Il CLN fu affiancato sin dall’inizio dal consiglio dei liberi comuni istriani per quanto riguardava i compiti di tipo associativo che si rivelarono ben presto necessari per favorire il mantenimento dei legami di comunità e di solidarietà tra quelle genti, in modo da ricomporre nella provvisorietà della diaspora – la si riteneva infatti provvisoria – il tessuto sociale lacerato.

Nel volgere di vent’anni i due organismi videro venire meno la loro originaria ragione d’essere, per le mutate vicende delle genti giuliane, ormai inserite nel tessuto economico e civile triestino. Ma si confermava, a quel punto, la necessità di creare comunque un ente che potesse assicurare assistenza e tutela degli interessi sociali e materiali dei profughi. 

Tale funzione venne espressa chiaramente nello statuto costitutivo dell’Associazione delle Comunità Istriane, nata a Trieste nel 1967, che si assunse il compito di essere “punto d’incontro unitario degli esuli per mantenere e vivificare i valori permanenti e popolari delle tradizioni religiose, patriottiche e culturali che le genti istriane hanno voluto portare e conservare sulla strada dell’esilio” e collegata “all’azione politica svolta dal CLN dell’Istria per difendere il carattere nazionale italiano delle terre adriatiche e delle loro popolazioni”.

Aderiscono, sin dall’inizio, le seguenti comunità, ognuna con un proprio comitato direttivo nel rispetto delle forti autonomie locali che fanno parte della storia antica dei “campanili” istriani: Albona, Buie, Capodistria, Cherso, Cittanova, Collalto-Briz-Vergnacco, Isola, Lussingrande, Lussinpiccolo, Momiano, Piemonte d’Istria, Pinguente-Rozzo-Sovignacco, Verteneglio-Villanova del Quieto, Visignano, Visinada e la comunità istriana ex alunni di Padre Damiani. Fanno, inoltre, parte dell’associazione, la Società operaia di mutuo soccorso di Albona in Trieste, il circolo buiese “Donato Ragosa”, la compagnia del teatro dialettale istriano e il coro delle comunità istriane.

L’Associazione ha come obiettivo la difesa dell’identità culturale e storica delle genti istriane, nonché la tutela dei loro interessi vitali, morali e materiali. Pertanto si prefigge lo scopo di conservare e sviluppare le tradizioni patriottiche, civili, culturali e religiose del popolo istriano. S’interessa inoltre della conservazione delle testimonianze storiche della terra natìa ed opera per la tutela delle lapidi italiane nei cimiteri istriani. Particolare e costante è l’impegno per promuovere e sostenere una legge per l’equo e definitivo indennizzo dei beni abbandonati.

Attività 

L’Associazione svolge intensa attività socio-culturale programmando incontri e conferenze di carattere storico, letterario e artistico, presentando libri, video e concerti. Inoltre propone rappresentazioni teatrali in dialetto istriano e allestisce mostre pittoriche, vanta inoltre una ricca biblioteca ed un archivio storico-documentaristico. Alle attività congiunte promosse dall’Associazione si affiancano quelle organizzate dalle singole comunità aderenti che curano in particolare le tradizioni, gli usi e i costumi delle località di provenienza. Ci riferiamo, per esempio, al fatto che, nel passato, il presidente dell’associazione Arturo Vigini, era voluto tornare a Collalto, con la sua gente al seguito, in occasione della festa patronale, divenuta tradizionale: un momento privilegiato di incontro tra concittadini che sentono ancora forte il legame con la loro terra.  

Organo ufficiale di stampa dell’Associazione è il mensile “La nuova Voce Giuliana”, continuazione ininterrotta de “La Voce Giuliana”, periodico che opera con continuità dal 1958 e che a sua volta deriva da due gloriose testate il “Grido dell’Istria”- stampato nel 1945 a cura di un primo nucleo di profughi – poi trasformato in “Giornale dell’Istria”. Oggi “La nuova Voce Giuliana” raggiunge più di 3700 famiglie a Trieste, e nel resto d’Italia, in paesi europei ed extraeuropei, quali Australia, Argentina, Canada, Stati Uniti, Sud Africa dove si sono stabiliti molti Esuli delle nostre terre.

L’Associazione cura la stampa di libri ed opuscoli, autonomamente o in collaborazione con le singole comunità, Enti ed associazioni varie. Partecipa in modo attivo a convegni nazionali, a celebrazioni patriottiche in onore dei caduti e a rievocazioni di ricorrenze storiche promosse da Enti o altre Associazioni. Organizza viaggi per incontrare le comunità di Esuli che operano in altre località italiane, anche lontane come Fertilia in Sardegna. L’Associazione si interessa alla conservazione delle testimonianze storiche della terra natia ed opera per la tutela delle lapidi italiane nei cimiteri istriani.

Uno degli impegni maggiori dell’Associazione delle comunità istriane è stato quello di promuovere e sostenere una legge per l’equo e definitivo indennizzo dei beni abbandonati, ancora disattesa a più di sessant’anni dall’esodo. Le varie comunità che la compongono, esprimono i propri rappresentanti nel consiglio Generale dell’Associazione, composto da una settantina di membri. Un terzo di questi è eletto dall’Assemblea generale triennale che, a sua volta, sceglie un comitato esecutivo di quattordici persone investite di incarichi direttivi e di coordinamento delle varie attività e settori. Articolata in una realtà complessa e molto varia, L’associazione è guidata da un Presidente e dall’ Ufficio di Presidenza. Sono organi dirigenziali il Consiglio Direttivo, l’Assemblea Generale e i Collegi dei Revisori dei conti e dei Probiviri.

I compiti di tutti si sdoppiano, da una parte l’attività comune dell’Associazione, dall’altra quella delle comunità aderenti ma è duplice anche negli obiettivi: da un lato quello di mantenere la propria identità nel nuovo contesto, dall’altro il recupero e la conservazione del particolare patrimonio storico, culturale, di tradizioni e valori legati alle origini istriane, esaltando e valorizzando la dose di “istrianità” ancora presente e vitale negli associati e loro discendenti. In questo contesto una certa attenzione viene riservata anche ai problemi del gruppo italiano vivente in Istria.

Attuale presidente : David di Paoli Paulovich