Storia e caratteristiche

Il Circolo di Cultura istroveneta “Istria” è nato  nel 1982 su iniziativa di un gruppo di intellettuali istriani fra i quali vanno sicuramente annoverati i suoi “lari”: Giorgio Depangher, Marino Vocci, Guido Miglia, Fulvio Tomizza, Franco Colombo, Stelio Spadaro, Giuliano Orel, Livio Dorigo (l’atto della sua costituzione è sottoscritto da Giorgio Depangher, Pietro Parentin, Marino Vocci, Liliana Urbani, Rino Prelaz, Mario Brazzafolli, Livio Favento e Mario Fragiacomo). Nasce proponendosi una ricomposizione della cultura istriana dopo i traumi ad essa inferti dalla guerra e dal Dopoguerra, e particolarmente intensi e profondi a carico della componente istroveneta. Tale sofferenza, a lungo strumentalizzata ed ancora tangibile, appariva ed appare ancora alleviabile attraverso strumenti culturali capaci di instaurare un clima di collaborazione prima di tutto tra gli “andati” ed i “rimasti” e poi tra questi e le altre componenti ora maggioritarie, la slovena e la croata, a prescindere dai tre confini politici ora presenti in terra istriana in una prospettiva territoriale da “Cherso al Carso”, per consolidare una collaborazione socio-economica e giungere ad una macroregione europea pluriculturale. Da allora gli impegni del Circolo su queste problematiche si sono fatti sempre più serrati ed approfonditi. Si è ricercata ed ottenuta la collaborazione di istituti universitari, enti locali e regionali, organizzazioni economiche e della produzione, amministrazioni comunali, ecc.

Fra i primi convegni – tavole rotonde quelli su “Storia di un esodo: bilancio di un dibattito” con Guido miglia, Guido Botteri, Paolo Sema, Luciano Ceschia, Cristiana Columni, o “Perchè un esodo senza storia” con Livio Pesante e Gianni Giuricin. Il Circolo si sforza di guardare al passato con serenità d’animo e disponibilità al confronto, cercando di costruire il dialogo e di migliorare i rapporti in una difficile zona di frontiera, duramente segnata dalla storia. In quest’ottica si pone la ricca collana dei “Quaderni” del Circolo, a cominciare dalla pubblicazione degli atti di un convegno tenutosi a Muggia su “La cultura istro-veneta”, su “ don Edorardo Marzari” o sulle “Civiltà marinare dell’Istria”. Da rilevare, nel gennaio del 1988, l’appello promosso dal Circolo, e sottoscritto da una cinquantina fra i più noti intellettuali italiani (fra cui Leo Valiani, primo firmatario, e Fulvio Tomizza) a sostegno della comunità italiana in Istria, Fiume e Dalmazia e della continuità delle presenza italiana nell’Adriatico oriuentale alla vigilia della dissoluzione della Jugoslavia. 

Il Circolo focalizzò il suo impegno, negli ultimi decenni,  con il presidente Dorigo, coadiuvato dal segretario Scropetta, da Giuliano Orel e Walter Macovaz,  sulla tutela del territorio, delle tradizioni culturali, artistiche e musicali, sulla valorizzazione delle produzioni locali di nicchia, sul recupero delle tradizioni gastronomiche, forme di turismo in grado di valorizzare le risorse culturali, naturali, storiche ed ambientali, il recupero delle risorse genetiche autoctone indispensabili per produzioni alimentari di alto valore gastronomico e di salubrità. Alla guida del Circolo si sono succeduti Giorgio Depangher (primo presidente), poi per lunghi anni Marino Vocci, dal 1995 Livio Dorigo e, dal 2021, Ezio Giuricin.

Attività

Merita d’esser segnalato il progetto delle tre città del miele iniziato a Grisignana con il concorso “Mieli del Carso”, con il coinvolgimento degli apicoltori della regione per accogliere poi anche quelli del litorale Sloveno e del Carso Triestino; l’iniziativa spostata poi a Monrupino-Sistiana e nel 2002 a San Daniele del Carso-Sesana, nel territorio della Repubblica di Slovenia.  

Il Circolo ha profuso grande impegno sollecitando ed ottenendo la collaborazione della Commanderie des Cordons Bleus de France, costituendo prima una sezione Istriana della Commanderie ed organizzando incontri gastronomico-culturali dedicati agli eventi stagionali più importanti.

Particolare impegno è stato dedicato poi al recupero delle risorse genetiche autoctone in via di estinzione nel reparto zootecnico ed in particolare della pecora istriana, del bovino istriano, della capra e dell’ape e nella valorizzazione dei loro prodotti (formaggi, carni ed in particolare quelle dell’agnello, mieli, ecc.).

Nel predisporre una proposta di legge presentata in Parlamento da rappresentanti di Trieste per “Per la tutela del dialetto istro-veneto” nelle tre repubbliche, il Circolo ha previsto anche l’istituzione di strutture idonee ad organizzare ed ospitare stage, master e corsi estivi da svolgersi presso centri affacciati sul Golfo di Trieste ed ubicati nel territorio delle tre repubbliche destinati a studenti delle università di Alpe Adria.

Da segnalare in particolare, fra questi, i numerosi seminari estivi di biologia marina promossi a Salvore in collaborazione con il Dipartimento di biologia marina dell’Università di Trieste (guidati e coordinati dal prof. Giuliano Orel) a cui hanno partecipato decine di studenti, docenti e studiosi dall’Italia, dalla Croazia, dalla Slovenia e da altri Paesi europei. 

Merita anche d’essere segnalata la pubblicazione realizzata in collaborazione con l’IRCI ed il contributo finanziario della Regione Veneto intitolata “Storia dell’Istria a fumetti” destinata ai giovani e giovanissimi ma raccomandata anche ad un pubblico adulto in cui viene tracciata la storia della nostra terra dalla preistoria ai giorni nostri, ristampata anni dopo. 

Nell’ambito delle iniziative rivolte a far conoscere l’Istria sono state organizzate con successo diverse escursioni in Istria per illustrare le caratteristiche, la storia, le tradizioni del territorio interessato. Sono stati proposti con successo degli itinerari “storici” sulle orme dei grandi viaggiatori veneziani, in particolare Marin Sanuto cui è stato dedicato un progetto di grande impatto storico-turistico.

Il Circolo è riuscito anche a varare il Parco della Concordia a cavallo tra due Paesi, Italia e Slovenia a Muggia, divenuto sito d’interesse pedagogico per le scuole, dove i ragazzi possono apprendere nozioni sulle coltivazioni e la zootecnia istriana. 

Al Circolo si deve inoltre la posa del cippo posto nel 1996 (in collaborazione con il Comune di Pola, la Comunità degli Italiani polese e il Libero comune di Pola in esilio) sul sagrato del duomo di Pola, in ricordo delle vittime della tragedia di Vergarolla nel 50.esimo anniversario della strage, avvenuta ad un anno e mezzo dalla fine della guerra, in cui persero la vita circa un centinaio di polesani, la maggior parte donne e bambini, e che determinò l’inizio dell’esodo dall’Istria. 

Il Circolo è stato uno di primi a ricordare e commemorare, assieme ad altre istituzioni, le vittime della tragedia mineraria dell’Arsa, nell’Albonese, il più grande disastro minerario italiano, avvenuto il 28 febbraio del 1940, con varie iniziative, pubblicazioni e convegni, promossi in collaborazione con la Comunità degli italiani di Albona.

Negli ultimi anni l’attività dell’Associazione è stata caratterizzata dall’organizzazione di una serie di importanti convegni: nel 2018 il Convegno internazionale intitolato “Italiani dell’Adriatico orientale: un progetto per il futuro”, per sensibilizzare l’opinione pubblica e le istituzioni politiche sulle problematiche attuali della componente italiana in queste terre e  delineare le iniziative da adottare per garantire, avviando i contorni di un nuovo progetto di ampio respiro, la continuità della presenza italiana nell’Adriatico orienrtale. Nel novembre del 2019 si è tenuta la due giorni di convegno, a Trieste e a Fiume, dedicato al tema del “ritorno culturale” dal titolo “Ritornare si può? I presupposti di un progetto di ritorno culturale e socio-economico delle seconde e terze generazioni dell’esodo”, mentre nel 2021 è stato promosso il convegno su “La Comunità (in)visibile. Fare rete. Superare le barriere. Proposte per promuovere e affermare la visibilità, la diffusione e la conoscenza del patrimonio culturale degli italiani dell’Adriatico orientale”. Da segnalare, fra le oltre ottanta pubblicazioni e titoli realizzati dal Circolo, l’edizione, negli ultimi anni, di alcuni importanti volumi come ”L’Istria vista dal mare”, “Quarant’anni di vita”, dedicato agli otto lustri dell’Associazione e “Istria un viaggio, fra castellieri e approdi” e la presentazione delle numerose iniziative editoriali e culturali del Circolo in Italia, Slovenia e Croazia. Di grande respiro i più recenti progetti che il Circolo ha voluto promuovere per valorizzare la storia, le peculiarità e il patrimonio culturale della componente italiana dell’Istria, Fiume e della Dalmazia, attraverso le risorse offerte dalle moderne tecnologie digitali e dal web, fra cui il progetto “Espoes”, un’esposizione multimediale ed interattiva (museo virtuale) dedicato alla storia dell’esodo e delle foibe.