La Federazione delle Associazioni degli Esuli Istriani, Fiumani e Dalmati (FederEsuli) nasce a Trieste il 9 dicembre 1989, durante un’assemblea generale cui partecipano tutte le associazioni degli esuli Istriani, Fiumani e Dalmati.

Quella deliberazione si concretizza il 15 gennaio 1990, in uno studio notarile di Trieste che registra l’Atto Costitutivo e lo Statuto dell’Associazione, deliberando anche la composizione degli Organi sociali.

Tra questi, il Consiglio Federale con i suoi ventiquattro membri, quattro per ogni associazione, l’Esecutivo Federale composto di sei membri, uno per ogni associazione, ed il Collegio dei Probiviri con tre membri effettivi ed altrettanti supplenti.

Ne fu primo Presidente con votazione unanime il Cavaliere di Gran Croce al merito della Repubblica Aldo Clemente, anima dell’Opera per l’Assistenza ai profughi giuliani e dalmati.

Aldo Clemente, nato a Trieste il 21 ottobre del 1920, era stato per due anni segretario provinciale dell’Associazione Orfani di guerra di Trieste. A Roma aveva ricoperto l’incarico, dal ’47 al ’49, di segretario del Comitato nazionale per i rifugiati italiani e, dal ’49 al ’79, Segretario Generale dell’Opera assistenza profughi giuliani e dalmati, ente creato nel Dopoguerra e preposto alle iniziative di tutela e sviluppo delle comunità degli esuli istriani, fiumani e dalmati dai territori ceduti con il trattato di pace all’ex Jugoslavia.

Furono, in seguito, eletti alla Presidenza: Paolo Sardos Albertini (1990), Bernardo Gissi (1996), Denis Zigante (1997), Renzo de’ Vidovich (1998), Lucio Toth (1999), Guido Brazzoduro (2000), Renzo Codarin (2007), Antonio Ballarin  e Giuseppe De Vergottini.

Della FederEsuli furono fondatrici

  • l’Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia, con sede a Roma,
  • l’Associazione delle Comunità Istriane, con sede a Trieste,
  • l’Unione degli Istriani, con sede a Trieste,
  • il Libero Comune di Pola in Esilio, con sede a Trieste,
  • il libero Comune di Fiume in Esilio, con sede a Padova,
  • il Libero Comune di Zara in Esilio, con sede a Padova.

Negli anni, lo Statuto ha subito opportune modifiche ed aggiornamenti votati dal Consiglio Federale. Oggi è in vigore lo Statuto con le modifiche approvate il 2 ottobre 2014 dal Consiglio Federale riunito a Venezia.

Dal 2020 il Presidente della FederEsuli è il Prof. Avv. Giuseppe de Vergottini.

Oggi la FederEsuli è composta dalla seguenti Associazioni:

L’associazionismo giuliano-dalmato inizia con i primi arrivi in Italia di famiglie e singoli dalle città dell’Adriatico orientale, in particolare dalla Dalmazia, per cui già nel 1943 viene organizzato un primo Comitato di supporto a Napoli. Ma è soprattutto dopo il 1945 e il 1947 che le realtà nate per dare supporto agli esuli “fioriscono” laddove le comunità sono più numerose, dopo Napoli e Milano seguono altre città. 

Gli esuli – 350.000 persone di cui la gran parte si fermerà in Italia, ma molti migreranno verso le Americhe, l’Australia e il Sudafrica – vennero sparsi in 127 campi profughi su tutto il territorio nazionale, perlopiù caserme dismesse o altri edifici di simili caratteristiche, trasformati in luoghi di accoglienza provvisoria che, in molti casi si protrarrà anche per un decennio prima di poter disporre di un alloggio “normale”. La spontaneità con cui sorgono le realtà associative, dando seguito allo slancio di personaggi “eccellenti” impegnati sulla scena politica, sociale o culturale, fornisce a ciascuno l’alibi per procedere in completa autonomia, a seconda delle necessità ed alle contingenze, spesso espressione di singoli o gruppi che decidono di spendersi per la causa comune con grande forza ed abnegazione. Così, per esempio a Trieste, in vari momenti, si creeranno diverse associazioni, espressione delle diverse anime dell’esodo. Operano così: l’ANVGD con i suoi Comitati sparsi in tutta Italia, il Libero Comune di Fiume con la sua sede prima a Trieste e poi a Padova, il Libero Comune di Pola in Esilio con sede a Trieste, il Libero Comune di Zara con sede a Trieste, L’Associazione delle Comunità istriane e l’Unione degli Istriani, ambedue con sedi a Trieste. Solo anni dopo si farà strada il bisogno di un coordinamento: il 9 dicembre del 1969 a Trieste si svolge un’assemblea con la partecipazione dei delegati di tutte le Associazioni degli Esuli Istriani, Fiumani e Dalmati. In quell’occasione verrà deliberata la costituzione della Federazione delle Associazioni con le norme statutarie e la designazione delle cariche. L’attività avrà inizio prima saltuariamente, per diventare pregnante in occasione di avvenimenti importanti, in particolare dei Raduni storici che sottolineeranno il trascorrere dei “decenni”.

La deposizione dei documenti ufficiali di Federesuli  presso un notaio (Gargano-Dado in via Roma, 20) a Trieste avvenne il 15 gennaio del 1990 con la registrazione dell’Atto Costitutivo dell’Associazione Civile alla presenza di Silvio Cattalini (esule da Zara) a nome dell’ANVGD, Arturo Vigini (Buie d’Istria) a nome dell’Associazione delle Comunità Istriane, Silvio Delbello (Umago d’Istria) a nome dell’Unione degli Istriani, Pasquale De Simone (Dignano d’Istria) a nome del Libero Comune di Pola in Esilio, Ettore Viezzoli (Fiume) a nome del Libero Comune di Fiume in Esilio, Renzo de’ Vidovich (Zara) a nome del Libero Comune di Zara in Esilio. Nacque ufficialmente la Federazione delle Associazioni degli Esuli Istriani, Fiumani e Dalmati con sede a Trieste. Il fine da perseguire era la “perpetuazione dell’identità culturale e storica delle Comunità Istriane, Fiumane e Dalmate, attraverso la civiltà romana-veneta e italiana”.

L’impegno di maggior spessore era senz’altro la “tutela dei vitali interessi morali e materiali della Comunità degli esuli istriani, fiumani e dalmati”. In che modo, venne stabilito dell’Articolo 3 dell’Atto costitutivo, in cui si legge: “la Federazione si propone di elaborare e gestire in comune le linee politiche d’azione sugli argomenti che riguardano l’intera Comunità degli Esuli Istriani Fiumani e Dalmati e su tutte le questioni che le Associazioni componenti decidono di affrontare insieme”. Massima libertà, quindi, che porterà però a composizioni diverse della FederEsuli nel corso del tempo con l’uscita del Libero Comune di Pola, ora rientrato, dell’Unione degli Istriani che non ne fa più parte e l’entrata dell’Associazione delle Comunità Istriane durante la presidenza di Lorenzo Rovis e il cambio dello Statuto non più rigido nei rapporti con i rimasti.

Attività

La FederEsuli rappresenta unitariamente gli associati nei confronti delle istituzioni nazionali italiane ed estere. Uno dei compiti è la collaborazione con la comunità italiana in Istria, Fiume e Dalmazia con la quale ci sono stati contatti e dibattiti sul programma e le finalità della collaborazione. 

Per quanto concerne, invece, il rapporto con l’Italia, uno dei risultati di maggiore rilevanza è stata la promulgazione della Legge 72/2001 per “Interventi a tutela del patrimonio storico e culturale delle comunità degli esuli italiani dall’Istria, da Fiume e dalla Dalmazia”. Dopo cinquant’anni dall’esodo lo Stato italiano si è reso conto della straordinaria attività sociale, giuridica e culturale svolta dalle Associazioni. L’On. Giovanardi il 26 ottobre 2000 ha presentato una proposta di legge che è stata approvata alla Camera l’8 febbraio 2001 e dal Senato il 21 febbraio 2001” dopo un articolato dibattito.