Storia e caratteristiche

La Società  Dalmata di Storia Patria – SDSP fu fondata nel 1926 a Zara in Dalmazia, per lo studio della secolare cultura italiana della Dalmazia, sulla spinta di Giuseppe Praga. Iniziò l’edizione di  documenti e saggi nelle pubblicazioni Atti e memoriee negli Studi e Testi, oltre che collaborare con le autorità per riordinare il patrimonio archivistico e bibliotecario di Zara. Chiusa d’imperio nel 1935,  ne rimase un’ombra nella Sezione Dalmata della R. Deputazione di Storia Patria per le Venezie. 

Risorse a Roma nel 1961 ad opera di alcuni studiosi (i fratelli Tacconi, Angelo de Benvenuti, Attilio Budrovich, Vincenzo Fasolo ed altri) per riprendere l’opera di studio, tutela e diffusione della cultura italiana della Dalmazia storica. Nelle gravi difficoltà del dopoguerra, economiche e non solo, che per gli Esuli durarono decenni, si riuscì a riprendere l’edizione dei volumi degli Atti e Memorie e contatti con alcune altre istituzioni culturali.  

Nel 1970 con la spinta di  Manlio Cace, preoccupato che la SDSP si estinguesse, si attivò la sezione veneta della Società Dalmata di Storia Patria. Nel 1976 venne commemorato con un convegno a Venezia, a cura della stessa sezione veneta, il cinquantenario di fondazione (e gli atti relativi poi pubblicati in volume). Nel 1978 gli appartenenti alla sezione veneta, ed altri soci, dettero vita ad una rinnovata Società Dalmata di Storia Patria, con sede a Venezia. 

La SDSP di Venezia, sotto la guida di Nicolò Luxardo, e poi di Franco Luxardo, iniziò una serie autonoma di Atti e Memorie, iniziando dal n. X, seguendo la  numerazione primitiva. In essi sono contenuti studi di illustri storici inerenti la storia e la civiltà della Dalmazia, ristampe di fondamentali opere, pubblicazioni di recenti saggi.

Attività

L’attività culturale è esplicata anche con concrete attività aventi lo scopo di tramandare la memoria della storia e della cultura dalmata, come il restauro di cimeli storici o la posa di lapidi a memoria di momenti importanti della storia dalmata. Ed ancora la Società veneziana ha  curato  la pubblicazione di numerosi volumi sotto i propri auspici ed organizzati 12 convegni di studio.

Significativa la pubblicazione degli Atti che conterranno tutti gli “Scritti sulla Dalmazia” di Giuseppe Praga, un lavoro di oltre duemila pagine volto alla riscoperta del maggiore storico italiano della Dalmazia nel Novecento. 

Taluni dei soci non accettarono questa nuova Società e fecero ripartire quella con sede a Roma, che aveva avuto un periodo di stasi, dopo la morte nel 1975 di Manlio Cace, che l’aveva animata per anni fino a divenirne presidente nel 1970.  

Di questa ‘rinascita’ fu artefice in gran parte Gica Bobich, giornalista zaratina che aveva vissuto lungamente negli Usa, rientrata in Italia a metà degli anni ’70. Essa, in scarsità di mezzi, riuscì a risollevare la SDSP avviando l’edizione italiana (in 3 volumi degli Atti) di uno studio di Constantin Jirecek sull’eredità romana nella Dalmazia medievale.  Ma ancor di più assicurò il ringiovanimento del quadro sociale, cooptando quali soci giovani studiosi ed appassionati, non più Dalmati per lo più, ma Italiani della penisola; addirittura nel 1987 divenne presidente il veneto Massimiliano Pavan e nel 1981 l’osimano Sante Graciotti.

Le due Società mantengono cordiali rapporti di collaborazione. L’ultimo esempio è stata la posa in opera sulla chiesa di San Silvestro a Venezia di una lapide dedicata al definitivo passaggio della Dalmazia alla Serenissima il 9 luglio 1409, il cui atto venne sottoscritto in quella chiesa.  Alla cerimonia è poi seguito un Convegno di Studi, organizzato in comune, nella sala del Carpaccio della Scuola Dalmata dei Santi Giorgio e Trifone.

Presidente: Franco Luxardo