Unione degli Istriani – Libera Provincia dell’Istria In Esilio
Storia e caratteristiche
L’Unione degli Istriani – Libera Provincia dell’Istria in Esilio ha sede nello storico edificio di Palazzo Tonello in Trieste. Nasce nel 1954 dopo il ritorno di Trieste all’Italia e la contemporanea perdita anche dell’ultimo lembo d’Istria ceduta alla Jugoslavia comunista di Tito in conseguenza del Memorandum di Londra. Ma nasce anche per l’effetto di diverse strategie politiche da avversare in quel momento. Composta principalmente da esuli provenienti dall’ex “zona B” del Territorio Libero di Trieste, il cui esodo si trascinerà fino al 1957, ha sempre avuto quale scopo statutario – similmente alle altre associazioni – quello di rappresentare gli esuli italiani dall’Istria ma soprattutto, come dato distintivo sin dall’inizio, di difenderne e tutelarne i diritti e le aspettative disattese. Lo si evince dalla testimonianza resa dal primo Presidente, Lino Sardos Albertini, a Silvio Delbello, sulla nascita dell’associazione. A Trieste il farmacista Rainis nel 1954 stava per costituire una Cooperativa di solidarietà istriana, allora Albertini gli propose di fondare l’Unione degli Istriani con le medesime finalità.
L’Unione degli Istriani mosse i suoi primi passi sul finire del 1954, su iniziativa dell’avvocato capodistriano Lino Sardos Albertini e di altri esuli, tra i quali il farmacista buiese Marco Rainis, che già intendevano istituire una cooperativa di mutuo soccorso. L’assemblea costitutiva fu tenuta il 28 novembre 1954 in un cinema di Trieste, nel corso della quale fu approvato il primo Statuto. L’associazione assunse da subito una struttura di tipo federativo, con componenti le “Famiglie” delle comunità istriane, delle quali due, la Parentina e la Montonese, già attive all’atto della fondazione, mentre numerose altre sarebbero nate in seguito. Nell’estate del 1964 viene istituito il Comitato Promotore del Primo Raduno nazionale degli istriani, che si sarebbe svolto a Trieste l’autunno dello stesso anno.
L’intento principale era che fosse l’Italia ad acquistare dagli esuli i loro beni abbandonati evitando la diretta cessione alla Jugoslavia, ma si voleva anche creare un Coordinamento fra l’ANVGD, l’Unione degli Istriani, il Libero Comune di Zara in esilio ed il Libero Comune di Fiume in esilio per promuovere interventi in campo nazionale ed internazionale sul problema della Zona B, fino ad ottenere la pubblicazione del comunicato con cui l’Italia dichiarava che non avrebbe ceduto la Zona B della Jugoslavia, con conseguente sospensione della visita in Italia del Maresciallo Tito; la chiusura delle trattative per la trasformazione in confine di Stato della linea di demarcazione che portò alla clamorosa protesta della Jugoslavia con mobilitazione delle truppe.
Le vicende della politica però scelsero strade diverse, lasciando all’associazione lo spazio della protesta senza grandi risultati. “Dopo la firma del Trattato di Osimo, poi, la vita dell’Unione degli Istriani è stata caratterizzata per sempre dalla violenta contestazione dell’ingiustizia subita. Nel frattempo era diventato presidente Italo Gabrielli che con passione esplorò tutte le possibili vie per impedire l’approvazione del Trattato e al quale non rimase altro che protestare assieme a tutti gli istriani che avevano avuto il coraggio di dire no alla cessione della propria terra”, racconterà ancora Albertini.
Uno dei momenti fondamentali per l’associazione fu la realizzazione della S.p.a. per l’acquisto della sede che consentì, sotto la presidenza di Fulvio Miani, di realizzare il vecchio sogno di avere a Trieste la “Casa Madre degli Istriani, Fiumani e Dalmati in Esilio”. In occasione dell’inaugurazione il 16 settembre 1984 venne posta all’ingresso una lastra marmorea con la scritta: “Gli esuli istriani, fiumani e dalmati affidano questa Casa Madre a coloro che in tempi migliori realizzeranno il sogno dei Padri” che sintetizza il programma dell’associazione di ieri e di oggi.
Dal 2007 l’Unione degli Istriani, con atto congiunto del Libero Comune di Pola in Esilio, è uscita dalla Federazione delle Associazioni degli Esuli. A tutt’oggi l’Unione degli Istriani si distingue per la totale apartiticità dell’associazione, sia nei dettami statutari – chi riveste cariche sociali non può avere ruoli attivi nell’ambito politico a qualsiasi livello – sia nella linea d’azione assolutamente indipendente e slegata da ogni dettame politico o partitico.
Attività
Nella sede triestina a Palazzo Tonello trovano spazio due sale conferenze, una biblioteca aperta al pubblico, un locale ritrovi, la segreteria e la Presidenza.
Gli azionisti della casa Madre sono gli stessi soci dell’Unione degli Istriani che nell’84 si autotassarono acquistando le azioni. La Libera Provincia dell’Istria in Esilio ha rappresentanti e delegati in Italia (Roma) ed all’estero. Dal 2006 è operativa una filiale a Bruxelles, atta a garantire un rapporto diretto e continuativo con le autorità europee, reso necessario dal nuovo impegno internazionale dell’associazione che ha stretto collaborazione ed alleanza con diverse realtà europee che perseguono diritti disattesi. L’Unione degli Istriani è estremamente attiva sul fronte estero, oltre che nazionale, essendo una dei soci fondatori e promotori della nascita dell’Unione Europea degli Esuli e degli Espulsi (UESE), ed avendo avviato un programma di partenariato con organizzazioni straniere; dal 2008 l’Unione degli Istriani è ufficialmente gemellata e svolge attività di ricerca storica e scientifica congiunta con la Lega dei Combattenti Carinziani, in ragione del comune trascorso nel periodo bellico (occupazione Jugoslava della città di Trieste e della Carinzia meridionale), mentre altri programmi di cooperazione sono stati avviati con organizzazioni di altri stati europei. L’Unione degli Istriani cura l’esposizione permanente in lingua tedesca dedicata alle Foibe ed all’Esodo presso il Museo degli Esuli di Gurk, in Carinzia, ove sorge anche il primo monumento dedicato all’Istria mai realizzato in Austria.
L’Unione degli Istriani è composta dalle “famiglie”, ovvero gruppi di esuli provenienti dalla medesima località istriana. Le famiglie sono di fatto delle associazioni autonome che si coordinano nell’unione, cui esse aderiscono. I presidenti delle famiglie siedono nel consiglio Generale dell’Unione degli Istriani.
Accanto alle famiglie, che svolgono intensa attività culturale, sociale, artistica, ricreativa, di intrattenimento, patriottica, esistono in seno all’Unione due circoli culturali ed un Gruppo Giovani, fiore all’occhiello dell’associazione, a garanzia della continuità operativa.
La Libera Provincia d’Istria in esilio inoltre pubblica un proprio periodico, – “Unione degli Istriani”- bollettino ufficiale dell’associazione che viaggia sulla notizia, spesso di spregiudicata denuncia di fatti e comportamenti. Si tratta di un mensile, il cui direttore responsabile è Enrico Neami.
LE FAMIGLIE ADERENTI:
La Fameia Capodistriana, stampa una rivista trimestrale, La Sveglia, e pubblicazioni varie.
Fameia Cittanovese, oltre alle attività di rito si occupa del periodico Ricordando Cittanova.
Fameia Gallesanese, nel 1983 nasce un periodico semestrale chiamato oggi Gente di Gallesano, organo ufficiale dell’Associazione.
Famìa Ruvignisa, stampa il bimestrale La Famia Ruvignisa.
Famiglia Montonese, s’era già costituita nel 1953 per confluire poi nell’Unione. Stampa il quadrimestrale Famiglia Montonese.
Famiglia Buiese
Famiglia Pisinota, il periodico quadrimestrale è il Notiziario pisinotto.
Famiglia Umaghese, il notiziario s’intitola Umago Viva redazione.
Famea Orserese, Ricordando Orsera è il suo periodico.
Famiglia Dignanese, è sorta a Torino dove risiede la più numerosa comunità di dignanesi esuli. Pubblica il Notiziario Dignanese
Famiglia Polesana
Famiglia di Grisignana
Famiglia Portolana
Famiglia Fianonese
Famiglia Parentina, pubblica il semestrale In Strada Granda
Famea Piranesa, il suo periodico è L’Eco De Piran.
Libero Comune di Cherso
Circolo Momianese
Circolo Norma Cossetto
Nel 1988 nacque a Trieste il Circolo culturale Norma Cossetto per dare forma e consistenza alla volontà d’incontro degli ex allievi dell’istituto Regina Margherita di Parenzo. Venne stilato lo lo statuto che conferma la volontà di “conservare e divulgare la storia delle genti istriane, liburniche e dalmate sull’esempio dei padri e di Norma Cossetto”.
Il circolo aderisce naturalmente alla famiglia Parentina e, tramite essa, all’Unione degli Istriani – Libera Provincia dell’Istria in Esilio. Le principali attività del circolo, oltre a quelle strettamente culturali, sono l’organizzazione del raduno dei “magistralini” e, una volta l’anno, il pellegrinaggio al cimitero di santa Domenica di Visinada, dove riposano le spoglie di Norma Cossetto e di numerosi altri infoibati tra cui Mario Bellini e Giuseppe Cossetto, padre di Norma. Il pellegrinaggio si svolge in collaborazione con la famiglia Parentina e per tanto tocca anche il cimitero di Parenzo, dove esiste una targa in ricordo degli infoibati di Parenzo e delle sue ville (piccole località circostanti), ivi apposta nel 2001 dalla famiglia Parentina in collaborazione con l’IRCI di Trieste che si occupa del censimento e recupero dei cimiteri istriani.
Gruppo Giovani
Il Gruppo Giovani dell’Unione degli Istriani – Libera Provincia dell’Istria in Esilio – nasce nel 1999 al fine di costituire un gruppo di aderenti che, figli o nipoti di esuli oppure giovani interessati all’Istria, vogliano condividere una comune passione e approfondire la conoscenza della storia, della geografia, della cultura e del folklore di questa splendida terra.
Premio Histria Terra
Per sottolineare con l’eccellenza il Giorno del Ricordo, nel 2008 l’associazione ha istituito il Premio Histria Terra, da consegnare a personaggi dell’esodo che si sono distinti in vari campi.