Copertina del romanzo "Materada" di Fulvio Tomizza

Copertina del romanzo “Materada” di Fulvio Tomizza

Nato nel 1935 a Giurizzani, contrada di Materada, frazione di Umago, secondogenito di Ferdinando Tomizza, e di Margherita Frank Trento. Studiò prima nel seminario di Capodistria e poi al Collegio di Gorizia dove conseguì la maturità classica. Nel 1947 il padre fu incarcerato per due volte e i suoi beni confiscati. Il padre, trasferitosi a Trieste, nel 1953 gravemente malato, riuscì a tornare, accompagnato da Fulvio, a Materada, dove morì a 47 anni. Scomparso il padre, nel 1954 si iscrisse a Belgrado all’Accademia di arte drammatica e alla facoltà di letterature romanze . A Lubiana collaborò con il regista Frantisek Cap alla realizzazione del film “Attimi decisivi” presentato alla Mostra di Venezia nel 1955. Nel 1954 con la stipula del Memorandum di Londra Tomizza decise andare a Trieste, dove erano rimasti la madre e il fratello. Esordì in letteratura nel 1957 quando vinse con tre racconti il premio Cinque Bettole di Bordighera. Nello stesso periodo cominciò a lavorare a Radio Trieste. Per molti anni lavorò come giornalista, commentatore e inviato alla sede regionale della RAI di Trieste.

Luoghi, tradizioni e personaggi – Tomizza senza frontiere (documentario)

Le storie in movimento. Fulvio Tomizza e i contemporanei (documentario)

Nel 1966 iniziarono le pubblicazioni della “Trilogia istriana”, che comprende i romanzi Materada (1960), La ragazza di Petrovia (1965), Il bosco di acacie (1966). Nel 1965 pubblica La quinta stagione.  Pubblica altri romanzi, alcuni sospesi tra la fantasia e la realtà come L’albero dei sogni (1969) con il quale vince nello stesso anno il Premio Viareggio. Seguono Dove tornare (1974) e La miglior vita (1979) con il quale si aggiudica il premio Strega.

Vedi anche la sezione Letteratura dell’esodo

Con altre opere sperimenta la ricostruzione storica, come L’ereditiera veneziana (1989). In mezzo a questi due romanzi c’è una vasta narrativa, tra cui si ricorda La torre capovolta (1971), La città di Miriam (1972), L’amicizia (1980) La finzione di Maria (1981) e Il male viene dal Nord (1984).  Seguono: Ieri, un secolo fa (1985), Gli sposi di via Rossetti (1986), Quando Dio uscì di chiesa (1987), Poi venne Cernobyl (1989), la già citata L’ereditiera veneziana (1989), Fughe incrociate (1990), I rapporti colpevoli (1993), L’abate Roys e il fatto innominabile (1994), Alle spalle di Trieste (1995), Dal luogo del sequestro (1996),  Franziska (1997), Nel chiaro della notte (1999), La casa col mandorlo (postumo, 2000), Il sogno dalmata (2001), Adriatico e altre rotte (2007).

Casa di Fulvio Tomizza a Matterada

Casa di Fulvio Tomizza a Matterada

Gli ultimi anni della sua vita decise di viverli nella sua natia Materada. Morì a Trieste il 21 maggio del 1999 e venne sepolto nel cimitero di Giurizzani. Dopo la morte la locale Comunità degli Italiani di Umago gli intitolò la propria sede sociale. Ricca anche la sua produzione teatrale. Nel 2006 venne pubblicato Vera Verk, dramma inedito in tre tempi. Per il teatro Tomizza ha scritto anche La storia di Bertoldo e L’idealista, (1976). Nel 2019 è stato pubblicato il volume Teatro che contiene, oltre ai testi messi in scena, anche tre inediti: Ritorno a Sant’Elia (1965), La finzione di Maria (1981) e Li homeni del mondo (1977-1987).

Tomizza ha scritto anche libri per ragazzi e bambini: Trick, storia di un cane (1975), La pulce in gabbia (1979), Anche le pulci hanno la tosse (1993), Il gatto Martino, (2001, pubblicato postumo), e La scoperta di Bild (2010, pubblicato postumo).