Nato a Ragusa, in Dalmazia, l’11 febbraio del 1921, Ottavio Missoni è uno degli esponenti più celebri dell’esodo d’eccellenza. È noto, infatti, per gli straordinari risultati ottenuti nel campo dello sport e, in particolare, in quello della moda e dell’imprenditoria, oltre che per la sua attività ai vertici delle associazioni dell’esodo. Nato da padre di origine giuliana (Vittorio Missoni, capitano, figlio di un magistrato) e madre dalmata (Teresa de’ Vidovich, di antica e nobile famiglia di Sebenico), si trasferì all’età di sei anni a Zara dove trascorse la giovinezza fino al 1941.

Intervista a Ottavio Missoni

Nella carriera sportiva collezionò sette titoli nazionali assoluti di atletica leggera e una partecipazione ai Giochi olimpici nel 1948, oltre a diversi campionati nazionali.

Fondatore, con la moglie Rosita, della casa di moda Missoni, con la sua creatività ha dato vita ad intuizioni che hanno segnato i tempi.

A Zara si dedicò all’atletica leggera gareggiando con la società Ginnastica Zara. Iniziò l’attività agonistica dedicandosi alla specialità dei 400 metri piani per poi passare negli anni successivi ai 400 ostacoli.

Documentario su Ottavio Missoni

Nel 1938 partecipò ai Campionati europei e nel 1939 diviene campione mondiale studentesco a Vienna. Dopo il secondo conflitto mondiale partecipò ai Giochi olimpici di Londra classificandosi al sesto posto nella finale dei 400 ostacoli e correndo come secondo frazionista nelle batterie della staffetta 4 x 400.  In quell’occasione conobbe Rosita, che divenne sua moglie.

Nel 1950 partecipò agli Europei di Bruxelles concludendo al 4º posto la gara dei 400 ostacoli. In carriera conquistò sette titoli nazionali, di cui uno nei 400 m piani (1939), tre nei 400 m ostacoli (1941, 1947, 1948) e tre nella staffetta 4×400 metri (1950, 1951, 1952).

Nel corso del secondo conflitto mondiale partecipò alla Battaglia di El Alamein e venne fatto prigioniero dagli inglesi. Dopo 4 anni trascorsi in un campo di prigionia in Egitto, nel 1946 tornò in Italia, a Trieste, dove si iscrisse al Liceo Oberdan.

Nel 1953 Ottavio Missoni sposò Rosita Jelmini la cui famiglia possedeva una fabbrica di scialli e tessuti ricamati a Golasecca in provincia di Varese. Missoni a Trieste aveva nel frattempo aperto un laboratorio di maglieria, in società con un amico, il discobolo Giorgio Oberweger. Con la moglie avviò un’attività a Gallarate, in un capannone in affitto.

Successivamente i Missoni spostarono l’intera produzione artigianale a Sumirago.  

Nel 1960 gli abiti Missoni iniziarono ad apparire sulle riviste di moda e ad ottenere grande successo, grazie anche alle innovazioni introdotte nella lavorazione dei tessuti.

Nel 1966 si svolse la prima sfilata al Teatro Gerolamo di Milano. Negli anni successivi parteciparono alle più importanti sfilate in Italia ed Europa.

Nell’aprile 1969 la rivista statunitense Woman’s Wear Daily dedicò a Missoni la pagina di apertura, e l’anno successivo i magazzini Bloomingdale’s di New York aprono una boutique Missoni all’interno dei loro spazi.

Nel 1971 Ottavio presentò a Cortina una collezione con i famosi “patchwork” e i giornali cominciarono a paragonare le sue composizioni cromatiche alle opere di arte contemporanea.

Nel settembre 1973 i Missoni ricevettero  a Dallas il prestigioso Neiman Marcus Fashion Award, equivalente del premio Oscar nel campo della moda.

Nel 1976 venne aperta la prima boutique a Milano e nel 1979 il capoluogo lombardo insignì Ottavio con la medaglia d’oro al valor civile, il primo di una lunga serie di riconoscimenti, nazionali e internazionali.

Nel 1983 Missoni realizzò i costumi di scena per la prima della Scala di Milano. Nello stesso anno gli venne conferito a Trieste il premio San Giusto d’Oro e nel 1986 venne insignito dell’onorificenza di Commendatore della Repubblica.

Nel 2002, in occasione della prima sfilata in Cina, Ottavio Missoni ricevette la laurea honoris causa all’Università di Shanghai.

Il 4 gennaio 2013 l’aereo da turismo su cui stavano viaggiando Vittorio, figlio di Ottavio, e la moglie precipitarono presso Los Roques in Venezuela. In aprile festeggiò il sessantesimo anniversario di matrimonio con Rosita, che coincideva anche con i sessant’anni del loro sodalizio creativo. Ottavio Missoni si spense il 9 maggio del 2013 dopo breve malattia all’età di 92 anni.  È stato fino alla sua scomparsa “sindaco” del “Libero Comune di Zara in Esilio”.