Mauro Gioseffi nacque a Pisino il 19 aprile 1879 da Alessandro e Angelina Comisso. Dopo essersi laureato in medicina a Vienna, nel 1903, nei due anni successivi divenne assistente della Clinica Pediatrica del professor Luigi Concetti di Roma e frequentò contemporaneamente gli istituti di Ettore Marchiafava e Angelo Celli, due dei più insigni malariologi italiani. Nel 1905 e 1907 svolse la funzione di aiuto medico del primario Umberto Sbisà presso l’Ospedale Provinciale di Pola, che gli assegnò l’incarico di prosettore (patologo) al quale rinunciò nel gennaio 1909. Sono questi gli anni in cui Gioseffi iniziò ad affrontare il problema della malaria in Istria, studi che lo fecero diventare uno dei più profondi conoscitori della tematica riguardante il morbo e, più in generale, delle vicende sanitarie provinciali. Alla malaria dedicò il suo primo studio dal titolo Zur Malaria in Istrien im Jahre 1904, pubblicato nel 1905 dalla prestigiosa rivista “Allgemeine Wiener medizinische Zeitung”, cui fece seguito, l’anno dopo, il Contributo alla epidemiologia della malaria nell’Istria meridionale durante il 1905, apparso nella rivista italiana “Il Policlinico”, nel quale Gioseffi richiamava l’attenzione circa l’inattendibilità dei dati sulla mortalità per malaria nell’Istria meridionale nel triennio 1901-1903 forniti dal Consiglio Superiore di Sanità austriaco, da lui considerati esageratamente alti e capaci solamente di trarre in inganno.

La campagna antimalarica e le critiche di Mauro Gioseffi

Trasferitosi a Trieste nel 1908, presso l’Ospedale Regina Elena prestò la sua opera nei casi di peste e, sempre nella città di S. Giusto, assistette i colerosi degenti nell’Ospedale Maddalena (1910), prendendo parte, l’anno seguente, alla campagna anticolerica in quella città. Dal 1906 al 1911 fu, inoltre, Segretario della Società Triestina di Igiene e come tale membro dell’Ateneo Triestino. Nel maggio 1912 superò a pieni voti l’esame per Ufficiale sanitario presso l’Università di Graz, dove fu inviato dal Magistrato di Trieste, ma alla fine dello stesso anno fu costretto per malattia ad abbandonare il servizio pubblico ritirandosi a Parenzo ed esercitando privatamente la professione (dopo il pensionamento il suo ambulatorio passò al dott. Giuseppe Prodan).

Essendo stato dichiarato inabile al servizio militare, durante il primo conflitto mondiale aiutò la popolazione delle zone rimaste sprovviste di medici, particolarmente nel periodo in cui infieriva la spagnola. In qualità di esperto pediatra, dal 1919 fu membro del Consiglio Provinciale di Sanità per la Venezia Giulia e Trieste e, successivamente, per l’Istria e Pola. Convinto sostenitore dei metodi biologici per combattere la malaria, nel 1919 fu il primo a sperimentare l’azione dello Spinarello (Gasterosteus aculeatus) in alcuni stagni e laghi dell’Istria meridionale (Brioni, Barbariga), mentre  nel decennio successivo si adoperò per far conoscere alla popolazione i benefici derivati dall’impiego delle gambusie (pesci larvicidi) e del “verde di Parigi”, due strumenti che diventarono le nuove frontiere della lotta alla malattia. Sono di questo periodo, infatti, gli scritti Per difendersi dalla malaria (1921), Le grandi bonifiche nella lotta contro la malaria (1923), La recrudescenza della malaria in Istria nel 1924 e la cura radicale dell’infezione (1924), Un mezzo efficace ed economico per la distruzione delle larve di anofele: “Le Gambusie” (1926), Dove non arrivano le Gambusie arriva il verde di Parigi (1926), La campagna antimalarica nel circondario di Pola (1926), La lotta antimalarica in Istria (1927), Per una riorganizzazione dei servizi antimalarici in Istria (1928), pubblicati nel quindicinale “L’Istria Agricola” di Parenzo e nel quotidiano polese “L’Azione”.

Nel 1925 il dottor Gioseffi divenne il primo presidente dell’Associazione regionale anti tubercolosi, mentre, l’anno seguente, fu eletto Direttore tecnico honoris causa del Consorzio Provinciale Antitubercolare dell’Istria. Per il Corso di puericoltura per medici, indetto dall’Opera Nazionale Maternità e Infanzia, nel marzo – giugno 1927 tenne quindici lezioni sulla fisiologia dell’alimentazione, laddove risalgono al luglio 1928 la sua nomina a Ispettore provinciale per l’Istria dell’Opera nazionale Protezione Maternità e Infanzia e l’entrata nel Direttorio del Sindacato Provinciale Medico-Farmacista. Per i meriti acquisiti gli fu assegnato, nel 1930, l’incarico di malariologo del Comitato Provinciale Antimalarico dell’Istria diretto dal professor Vittorio Valle, che ricoprì fino al 1943, cui fece seguito, lo stesso anno, la sua nomina a “cavaliere nell’Ordine della Corona d’Italia”. Morì a Parenzo, all’età di 72 anni, il 15 settembre 1951.

Mario Gioseffi sull’uso del chinino

Tra gli altri scritti di Mauro Gioseffi ricorderemo Problemi igienico-sociali dell’Istria (1920); Sulla via della redenzione sanitaria (1921); Ostricoltura e igiene (1922); Studio della malaria in Italia in rapporto alla sua diffusione, profilassi, e bonifica, tenendo conto anche delle forme di nuova importazione da studiarsi dal lato clinico e terapeutico (1922); La tubercolosi nella Venezia Giulia nella sua diffusione profilassi e bonifica. Proposte pratiche (1922); Problemi igienico-sociali della Provincia (1923); Il morbillo e la scarlattina nelle campagne (1924); La rabbia (1924); La costa istriana nella sua importanza climatologica e talassoterapica (1925); Influenza (1925); L’Ospizio marino di S. Pelagio (Rovigno d’Istria) (1929), Malaria e lotta antimalarica i Istria durante il 1931 e rilievi sul quinquennio 1927-31 (1932); Malaria e lotta antimalarica in Istria (1932); La caccia alle zanzare (1932); Malaria e lotta antimalarica in Istria nel periodo 1 Novembre 1932-XI – 31 Ottobre 1933-XII (1934).

A cura di Rino Cigui