Negli anni Ottanta sono uscite tre sue raccolte di poesie: “Il ginepro e il vento” (1983), “I silenzi della città” (1984) e “Con l’altra parte di me” (1987). In tutte queste liriche si evidenzia un forte desiderio di dialogo, ricomposizione, riscoperta delle radici, ma spesso anche l’amarezza per “una storia che non cresce”.
L’ultima raccolta di poesie, “Sbrindoli” (cioè “Brandelli”), è uscita postuma nel 2002, ad un anno dalla sua prematura scomparsa: è un libretto di poesie in dialetto capodistriano, pagine di un diario dolce e malinconico che scavano nei segreti degli uomini e della vita: “Xe stada cusì curta ‘sta zornada ….”
Il disappunto del mare
(da »Attesa e dintorni«, 1989)
Non dei calli deserti
mi risento
ma del silenzio freddo
degli sguardi
all’arrivo. Corre
lontano
il ventio libero dal panno
ai piedi
verso la riva del ad increspare
il disappunto del mare
or che le barche d’avventura
son diventate pontili e navi.
Questo nostro scuotere il capo
increduli e amari bimbi
a giocare una storia
che non cresce
a gruardare estranei volti
nuovi muri sgretolati
a domandarci se fossimo
rimasti.