Valentino Zeichen, nasce a Fiume nel 1938 ma, a seguito dell’esodo, si trasferisce con la madre Evelina e il padre, prima a Parma, poi a Roma, dove ha vissuto fino al giorno della morte nel 2016.

Autore di romanzi e di raccolte di poesie, la sua prima pubblicazione di poesie è del 1969 nella rivista letteraria Nuova Corrente .La sua prima antologia poetica Area di rigore fu pubblicata a Roma nel 1974; l’ultima, Casa di rieducazione è uscita con Mondadori (Milano) nel 2011. Il suo primo romanzo, Tana per tutti, è del 1983.

Nel 2015 la giuria tecnica del Premio Poesia Città di Fiumicino, gli ha conferito il Premio alla Carriera. Fra le sue princuipali opere, oltre a Area di rigore, Ricreazione, 1979, Pagine di gloria, 1983, Tana per tutti, 1983 (romanzo), Museo interiore, 1987, Gibilterra, 1991, Metafisica tascabile, 1997, Apocalisse nell’arte, 2000, Ogni cosa a ogni cosa ha detto addio, 2000, Pietrose distanze ,2000, Matrigna, 2002, Passeggiate romane, 2004, Sentimento e ironia,2004, Neomarziale, 2006 (rosa del Premio Viareggio 2006), Il palazzo della scherma, Il ragazzo innocuo, 2006, La Refezione, 2007, Aforismi d’autunno, 2010 (cinquina del P.E.N. Club Italiano 2011), Poesie giovanil.,2010, Il testamento di Anita Garibaldi, 2011, Casa di rieducazione, 2011 (rosa del Premio Viareggio 2012), Macchie dipinte, 2014, La sumera, 2015 (romanzo, in concorso per il Premio Strega 2016).

Da »Le poesie più belle«, 2017

Il nome rimosso

Ho volutamente confu

so le tue iniziali

nell’impasto di molti nomi

ma il lievito della memoria

le evidenzia in una sigla

che ancora mi abbaglia.

 

Dell’infanzia sopravvive uno scenario di guerra,

in un suo rifugio ho sotterrato

il mio amore per te

temendo che venisse distrutto

ma stento a riconoscerne il mascheramento.

 

Quando altri ti nominano in mia presenza

mostro un’indifferenza minerale

e mi fingo altrove

simile a un vaso dalla crepa girata

verso il vuoto oltre la finestra.

 

Al poligono d’addestramento

non miro più alla sagoma romantica

che di spalle mi ti ricorda.

Non mi è concesso di rivelare a chi appartengo

pur avendo sempre il tuo nome

sulla punta della lingua

come un colpo in canna

puntato all’altezza del cuore e

non comprendo perché mi manchi sempre

nonostante il ripetuto segnale di: “fuoco!”

 

 

Come frecce scoccate

da un ludico arciere

che non ha sempre

per mira un bersaglio, bensì

la bellezza d’una traiettoria,

sorvoliamo lo spazio degli anni.

Nella permanenza in volo

ci viene meno l’orientamento,

siamo oggetto di lanci sbagliati

e privi di verosimile obiettivo.

Dove, dove cadremo?

così senza onore.

 

Da »Poesie. 1963-2014« (2014)

Il poeta

 

Presumibilmente,

sembro un poeta di alta rappresentanza

sebbene la mia insufficienza cardiaca

ha per virtù medica il libro «cuore».

Abito appena sopra il livello del mare

mentre la salute, la ricchezza, la purezza

e gli sport invernali

straziano oltre i mille metri.

Perciò mi ossigeno respirando l’aria

dei paradisi alpini

così arditamente fotografati

dagli scalatori sociali

nonostante la pericolosità dei dislivelli.

 

Da »Ricreazione« (1979)

A domande mal poste uguali risposte 

 

Pur vantando verosimile

ed onorevole servizio

la verità non sopporta che per troppe volte

le si rivolgano le stesse domande.

 

E replica da guanto che sfilandosi

lascia che il suo rovescio

venga scambiato per il dritto.

 

Dovento soddisfare

in maniera diversificata

gli interrogativi di molte generazioni.