Tutti questi che erano proprietari di piccoli negozietti, vedendo i grandi proprietari che sono stati buttati in foiba hanno tagliato la corda e sono scappati… Loro erano botteghini piccoli, soli, non erano ricchi, si erano fatti col loro lavoro. Però tutti quelli che avevano qualcosa erano considerati ‘nemici del popolo’, così hanno chiuso i negozi e sono venuti a mancare i generi alimentari… e si cominciava ad avere fame perché non trovavi cosa comprare. Allora mio papà andava a pescare, andava di buon ora a prendere quattro pesci, la fabbrica cominciava alle otto e mezza, portava i pesci e dopo andava a lavorare. Mia mamma ricordo era già in pensione, nel ’45-’46 io e mia mamma andavamo di pomeriggio in campagna a trovare le erbe, … radicio di campagna. Così  avevamo il pesce, da fare sulla piastra, perché non avevamo olio per friggere e non lo trovavi da comprare […] in campagna noi portavamo i pesci per avere un po’ di farina per fare il pane. Poi è arrivato un po’ di aiuto con i pacchi dell’America. Poi nel ’48 la Manifattura Tabacchi ha aperto un negozio, uno spaccio.