Noi siamo rimasti soli. Io ogni mattina andavo in riva ad accompagnare la nave Toscana… con i miei compagni di classe. Mi pareva che mi andasse via un toco de cuor, andavano via tutti i miei amici, parenti… Non è vero che andavano via soltanto gli italiani, sono andati via anche tanti croati dell’Istria, perché: ‘Ah, anche tu vai via? E anche tu? E anche tu? E cosa? Solo io resto? Allora vado anche io!’ Erano tanti diciamo che non si sentivano italianissimi, ma sono andati via, per paura di restare senza la propria gente, perché dopo l’esodo, Pola era una tristezza! Solo gatti che correvano, appartamenti vuoti, gente che veniva dalla campagna e che non aveva l’abitudine di vivere in città. Quindi tiravano fuori dagli appartamenti tutto, vasche da bagno, lavandini… la gente spaccava la legna sulle scale per esempio. Nel mio palazzo c’era il riscaldamento centrale, o col carbon coke o con la legna, allora magari chi  portava la legna dalla campagna la spaccava lì sulle scale, così rompevano gli scalini di marmo. Perché non avevano le abitudini di città. Il teatro non funzionava… e chi andava? Il concerto… e chi andava? Era una città morta.

Uno spezzone della registrazione audio della testimonianza raccolta da Gloria Nemec: