Nino Benvenuti (2009)

Nino Benvenuti (2009)

Giovanni (Nino) Benvenuti, nato a Isola d’Istria il 26 aprile del 1936, è stato uno dei migliori pugili italiani di tutti i tempi e uno tra gli atleti più amati dal pubblico italiano. È stato campione olimpico nel 1960, campione mondiale dei pesi superwelter tra il 1965 e il 1966 e dei pesi medi dal 1967 al 1970.

La passione pugilistica di Nino Benvenuti iniziò a tredici anni in una piccola palestra allestita nella propria abitazione di Isola d’Istria spinto dal padre che, in gioventù, si era dedicato a questo sport. Passò poi, nel dopoguerra, dopo l’occupazione jugoslava, ad allenarsi all’Accademia pugilistica di Trieste, percorrendo ogni volta in bicicletta la relativa distanza. “Un’infanzia bellissima. Avevamo le barche, il vino e il pesce. Si viveva tutti in una palazzina – rivela nella sua autobiografia – di fronte al mare: papà Fernando, mamma Dora, i nonni e noi quattro fratelli. Siamo stati costretti a scappare da quel paradiso…”. In questi anni la famiglia Benvenuti, residente nella Zona B del Territorio Libero di Trieste, sotto amministrazione jugoslava, subì la repressione anti italiana. Il figlio maggiore, Eliano, venne arrestato e imprigionato senza motivo per sette mesi. “Il passato resta nella testa e nel cuore – ricorda Benvenuti in un’intervista [1] – Mio fratello Eliano è stato sei mesi in carcere senza sapere perché. Tornò che era l’ombra di sé stesso. E mia madre ne fu così angosciata che morì di crepacuore nel 1956. Aveva solo 46 anni. Vivevamo col terrore delle persecuzioni. Alla fine ci siamo rifugiati a Trieste dove c’era la pescheria di mio nonno”.

Vedi anche: Nino Benvenuti: da Isola d’Istria ai ring di tutto il mondo (documentario di TV Capodistria)

A Trieste, la città di un altro grande pugile, Tiberio Mitri, famoso anche per aver sposato la ex miss Italia, Fulvia Franco, Benvenuti trovò il suo ambiente ideale per diventare uno dei maggiori protagonisti della boxe italiana.

Nino Benvenuti insieme a Jake LaMotta a Milano

Nino Benvenuti insieme a Jake LaMotta a Milano

L’ascesa pugilistica di Benvenuti iniziò a livello locale vincendo tornei regionali e interregionali fino ad arrivare al titolo italiano nel 1954. Approdò alla nazionale dilettanti nel 1955. Nel 1957 Benvenuti passò nella categoria dei superwelter. Conquistò il secondo titolo italiano a Bologna e la medaglia d’oro agli europei di Praga. Due anni dopo, a Lucerna, bissò il successo continentale.
Alle Olimpiadi di Roma nel 1960 Benvenuti, concorrendo nella categoria welter, salì sul più alto gradino del podio, vincendo il sovietico Jurij Radonjak. Benvenuti conquistò, oltre all’oro, anche la prestigiosa coppa Val Barker, destinata al pugile tecnicamente migliore del torneo, precedendo il mediomassimo Cassius Clay. Nella storia dei Giochi olimpici Benvenuti, insieme a Patrizio Oliva, è l’unico italiano che può fregiarsi di questo riconoscimento. Da dilettante ottenne 120 vittorie e una sola sconfitta.

Sandro Mazzinghi alza il braccio di Nino Benvenuti, dopo il verdetto del secondo incontro tra i due, Roma 1965

Sandro Mazzinghi alza il braccio di Nino Benvenuti, dopo il verdetto del secondo incontro tra i due, Roma 1965

Dopo le Olimpiadi, Benvenuti passò al professionismo nei pesi medi, nella scuderia del bolognese Bruno Amaduzzi. Nel 1963 si aggiudicò la cintura italiana. Il 18 giugno 1965 a Milano Nino Benvenuti conquistò il titolo mondiale dei medi junior battendo Sandro Mazzinghi. Batté nuovamente Mazzinghi per il titolo mondiale dei medi junior in un secondo incontro lo stesso anno.

Il 14 maggio 1966 Benvenuti affrontò il tedesco Jupp Elze per difendere il titolo europeo dei medi. Subito dopo volle difendere il titolo mondiale dei pesi medi junior incontrando a Seul il campione Ki Soo Kim. Perse il titolo, nonostante la sua supremazia sul ring, in un incontro giudicato molto controverso.

Dopo la trasferta sudcoreana, Benvenuti decise di concentrarsi solamente sul titolo mondiale dei pesi medi, di cui nel frattempo era venuto in possesso l’ex Campione del mondo dei welter, Emile Griffith.
Nel 17 aprile del 1967 Benvenuti incontrò al Madison Square Garden di New York Emile Griffith per il titolo di campione mondiale dei pesi medi.

La notte dell’incontro, la Rai, per preservare il sonno degli italiani, non trasmise il match alla televisione, ma scelse di farlo solamente via radio: l’incontro venne seguito in diretta da quasi 18 milioni di radioascoltatori. Benvenuti vinse l’incontro, aggiudicandosi così le cinture WBC e WBA di campione del mondo dei pesi medi, primo italiano a conquistare questi allori. Solo il pugile francese Marcel Cerdan, tragico amore di Edith Piaf, prima di lui era riuscito a conquistare la corona mondiale venendo a combattere dall’Europa; tutti i suoi precedenti europei fallirono questo tentativo. Il rientro in Italia fu trionfale. Trieste, la sua città di adozione, scese letteralmente in piazza per festeggiare il nuovo Campione mondiale.

Il 29 settembre del 1967, in un secondo incontro con Griffith, Benvenuti venne sconfitto a seguito di un match difficilissimo, conclusosi per lui con una costola fratturata e pesanti sofferenze.
Alla terza sfida, il 4 marzo 1968, Benvenuti trionfò nuovamente su Griffith. Il titolo mondiale, così, ritornò in Italia.

Difese per la prima volta il titolo contro Don Fullmer, vincendo a Sanremo. La quarta difesa del titolo mondiale avvenne a Umago nel 1970 contro lo statunitense Tom Bethea.

Nino Benvenuti e Carlos Monzón, 7 novembre 1970

Nino Benvenuti e Carlos Monzón, 7 novembre 1970

A trentadue anni Benvenuti difese nuovamente i suoi titoli mondiali dei pesi medi versione WBC e WBA incontrando il pugile argentino Carlos Monzón, con cui perse per knock-out tecnico in un match difficilissimo a roma nel 1970, così come in un secondo incontro tenutosi a Montecarlo nel maggio del 1971.

Pochissimi giorni dopo il match, Benvenuti decise di lasciare definitivamente il mondo della boxe. Si ritirò così definitivamente nel giugno 1971 non tornando mai più sul ring.

Da professionista Benvenuti conta in totale novanta incontri, di cui ottantadue vittorie (35 per KO), un pareggio e sette sconfitte.
Dopo un esordio nel cinema, Nino Benvenuti iniziò a svolgere l’attività di commentatore sportivo.

Fu vicino a Griffith quando finì il pugile delle Isole Vergini finì in miseria colpito dall’Alzheimer. E aiutò anche gli altri suoi due storici avversari, il toscano Sandro Mazzinghi, e Carlos Monzon, terribile picchiatore argentino finito in carcere per l’omicidio della moglie. A Nino Benvenuti sono stati conferiti numerosi riconoscimenti, fra cui la cittadinanza onoraria di Trieste.

Nel 2018 è stato insignito dalla Comunità italiana di Isola, sua città natale, del premio “Isola d’Istria”. In una recente intervista ha ribadito di volere che un giorno le sue ceneri vengano sparse da “soscojo”, lo scoglio dove ha imparato a nuotare da bambino.

A cura di Ezio Giuricin