Ampie ripercussioni sulla situazione della Venezia Giulia ebbe la Conferenza della pace di Parigi, iniziata il 29 luglio e conclusasi il 15 ottobre 1946 (la firma definitiva del Trattato di pace avvenne il 10 febbraio 1947, dopo l’approvazione definitiva del compromesso francese, mentre il documento entrò ufficialmente in vigore, nei territori ceduti, dopo la ratifica jugoslava, il 15 settembre del 1947).

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Conferenza di

Conferenza di Parigi

Con questo atto furono concessi alla Jugoslavia la gran parte del territorio istriano con Pola, Fiume, le isole del Quarnero (Cherso e Lussino) e Zara (assieme alle isole di Lagosta e Pelagosa), e si prefigurò la costituzione del Territorio Libero di Trieste (TLT), diviso nuovamente in Zona A (Trieste e dintorni) e Zona B (Capodistriano e Buiese), sottoposte rispettivamente all’amministrazione militare alleata ed a quella jugoslava.

Durante la Conferenza venne respinta la richiesta della delegazione italiana di attuare un plebiscito popolare nell’intera Venezia Giulia.

Il plebiscito era stato proposto a più riprese dal CLN istriano al Governo italiano, che però non sostenne con particolare energia questa soluzione per il timore di non perdere l’Alto Adige, ove un analogo plebiscito, se richiesto, sarebbe risultato sfavorevole all’Italia data la preponderanza della popolazione di lingua tedesca.

La Venezia Giulia nel 1925

La Venezia Giulia nel 1925 (Egidio Ivetic, “Adriatico orientale. Atlante storico di un litorale mediterraneo”, CRS Rovigno)

Le sorti di Pola e degli altri territori istriani al di qua della linea francese (la linea Bidault, oltre il fiume Quieto, a sud cioè della Zona B del costituendo Territorio Libero di Trieste) furono rese palesi con grande anticipo, già diverso tempo prima della firma del Trattato.

 

 

Conferenza di pace - Parigi 1945-1947

Conferenza di pace, Parigi 1945-1947 – Principali proposte del nuovo confine (Fonte: Franco Cecotti, “Il tempo dei confini – Atlante storico dell’Adriatico nord orientale”, pag.134, IRSML)

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Da qui lo sciopero generale proclamato il 25 giugno 1946 dai sindacati filo-italiani a Pola e la richiesta della maggior parte dei cittadini di abbandonare la città, quando si seppe che la linea Bidault sarebbe stata accettata.

Venezia Giulia 1945-1947

Venezia Giulia 1945-1947 (Fonte: Franco Cecotti, “Il tempo dei confini – Atlante storico dell’Adriatico nord orientale”, pag.134, IRSML)