Introduzione
L’esodo della popolazione italiana dall’Istria, da Fiume e da Zara è un processo complesso e articolato e riguarda l’abbandono della terra d’origine, passata sotto sovranità jugoslava, da parte di un’intera comunità nazionale (in tutte le sue articolazioni sociali), nell’arco di tempo che va dal 1945 fino al 1956 e oltre.
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Sotto il profilo storico l’esodo si tradusse, come rilevato dallo storico Raoul Pupo, “nel ritiro della presenza nazionale italiana da una regione che l’aveva vista attiva, come elemento originario e costitutivo, senza soluzione di continuità dall’epoca della romanizzazione in poi”.
L’esodo degli italiani dall’Istria, Fiume e dalla Dalmazia nel dopoguerra segnò, rispetto a tutti gli altri mutamenti demografici che interessarono nel passato quest’area, una novità sostanziale: a scomparire fu infatti un’intera componente nazionale, nell’insieme delle sue diverse articolazioni sociali.
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